Piacere Stefano Maullu,
Il mio è un cognome particolare qui nel nord dell’Italia, impegnativo soprattutto da piccoli, quando ogni occasione è buona per prendersi gioco dei compagni, ma l’ho sempre portato con orgoglio: è il marchio di fabbrica di un popolo tenace.
Sono di origini sarde, nato a Milano nel 1962, gli anni del miracolo economico, del primo trapianto di cuore fatto da Barnard, dello sbarco sulla Luna. Il primo di tre figli di una famiglia non ricca o altolocata, conosco bene la fatica e il sacrificio, so cosa significhi lavorare sodo per sè e per gli altri.
Il mio percorso è iniziato partendo dal basso, spinto dal consenso della gente, prima in circoscrizione, quindi in Comune e poi in Regione, come consigliere e assessore, affiancando questa passione all’impegno lavorativo, imprenditoriale e gestionale.
Tra i tanti, due sono i momenti di cui vado più orgoglioso: la straordinaria esperienza come amministratore delegato di Tangenziale Esterna di Milano, un’opera infrastrutturale da 2.2 miliardi di euro realizzata interamente da imprese italiane, che ha creato 1500 nuovi posti di lavoro impegnati ogni giorno sui cantieri, finanziata sotto la mia gestione dalla Banca Europea degli Investimenti con 700 milioni di euro.
Ancora prima, come assessore regionale alla Protezione Civile, l’organizzazione degli aiuti all’Abruzzo duramente colpito dal sisma, con il coordinamento di migliaia di volontari che si sono attivati con grande perizia e generosità.
Questa è la sintesi dei miei primi cinquant’anni, una serie d’importanti esperienze a livello imprenditoriale, aziendale e di governo regionale, con una riflessione: molti aspetti che ci riguardano si decidono altrove. In Europa.
Per questo, proprio oggi che ci troviamo di fronte al pericolo di una nuova povertà di ritorno, feroce, indifferente, brutale, desidero portare lì la mia esperienza. Per un’Europa meno rigorosa e più generosa, meno serva dei poteri forti e della Germania.
Per difendere gli interessi dell’Italia, con Forza.